La Cessione del Quinto con TFR: cosa sapere
Una soluzione ideale la cessione del quinto con anticipo del proprio TFR per chi lavora e non desidera o non può detrarre dal proprio stipendio mensile la rata di pagamento di un finanziamento. Con questa modalità di pagamento è possibile servirsi di una somma maturata negli anni lavorativi.
La cessione del quinto dello stipendio è la tipologia di credito che sfrutta naturalmente, come il termine stesso lo indica, il procedimento comodo e flessibile che è la trattenuta in busta paga. Può essere applicato anche ai protestati e cattivi pagatori grazie ad una maggiore garanzia nella corretta risoluzione del debito
Ma vi è anche un altro modo per poter fruire della cessione del quinto, non con la propria retribuzione mensile ma con il TFR.
Cessione del quinto con anticipo TFR: normativa e meccanismo
La normativa della cessione del quinto impone delle condizioni essenziali, affinché tu come richiedente, possa ottenere un anticipo del TFR per poterti conformare alla sopra citata tipologia di prestito richiesta.
La prima cosa sarà che tu lavoratore richiedente dovrai avere come è facile immaginare un contratto a tempo indeterminato, le altre condizioni da rispettare per ricevere l’anticipo mediante la liquidazione una volta terminata la carriera lavorativa, saranno:
1. Dovrai aver lavorato per almeno 8 anni presso la stessa impresa o datore di lavoro;
2. La somma totale dell’anticipazione del TFR, non potrà superare il 70% di essa;
3. L’anticipo del TFR si può chiedere ed ottenere una volta sola;
La domanda per avere l’anticipazione è prevista per spese di una certa entità ed urgenza, e dovranno essere necessariamente documentate;
Il TFR
Un dipendente pubblico o statale matura per ogni anno lavorativo un credito pari a una retribuzione mensile che va a costituire la somma della liquidazione, il TFR. Questa somma di denaro maturata nel corso degli anni lavorativi può essere acculata presso:
il datore di lavoro; il Fondo Nazionale Previdenza Sociale, l’INPS; fondo di Previdenza Integrativa a scelta del lavoratore.
Esempio: coefficiente assicurativo azienda
Una azienda che avrà il cosiddetto coefficiente tra 3 e 6 ed il suo lavoratore dipendente che ha maturato un TFR pari a 10.000 euro, per esempio, lavorando presso la stessa con coefficiente assicurativo pari a 6 (come valore massimo) avrà la possibilità di ottenere una cessione del quinto sul TFR pari a 60.000 euro.
Un lavoratore dipendente che ha maturato un TFR pari a 10.000 euro, lavorando in un’azienda con coefficiente assicurativo pari a 3, come valore minimo, avrà la possibilità di ottenere una cessione del quinto sul TFR pari a 30.000 euro.
Quindi se ne deduce che la quota della cessione del quinto accettata sia completamente indipendente dalla quota del TFR maturato. Il TFR di ogni dipendente è accantonato presso l’INPDAP che non è disponibile come garanzia di un finanziamento. Se si volesse avere maggiori informazioni a riguardo, si consiglia la lettura dell’articolo sulla cessione del quinto INPDAP.
Anticipazione del TFR: quando è possibile richiederla
E’ da sottolineare il fatto che il datore di lavoro può anche non accettare la suddetta richiesta, ma l’anticipazione del TFR è ammessa solo nel caso in cui documenti che la somma finanziata, ti serva per:
• Spese ospedaliere o del settore sanitario;
• Aspettativa del lavoro;
• Spese da affrontare per formazione
• Congedo parentale;
• Acquisto casa